Tumulato nella Cripta del Santuario il sacerdote Don Antonio Marangon
Giovedì 23 febbraio, nel mezzogiorno è giunto al Santuario il feretro del sacerdote orionino don Antonio Maragon, deceduto il 21 febbraio al Piccolo Cottolengo “Don Orione” a Genova-Castagna (Italia) per la sepoltura nella Cripta. La salma è stata benedetta da Don Alessandro D’Acunto, direttore delle Opere orionine genovesi. Don Antonio era il secondo nella lista dei “Magnifici 33” più longevi della Congregazione con i suoi 99 anni: il 17 settembre avrebbe tagliato il traguardo dei 100 anni, ma la Provvidenza l’ha invitato a festeggiare in Paradiso. Antonio era nato a Treviso il 17 settembre 1917 in piena prima guerra mondiale, ottavo di 12 figli di Camillo e di Antonia Bertelli, che lo portarono al fonte battesimale il 19 dello stesso mese a Canizzano e ricevette la cresima il 27 aprile 1924 a San Pelagio di Treviso. In Congregazione fu ricevuto il 24 ottobre 1930 da Don Curretti al Marco Soranzo di Campocroce di Mirano (Venezia), iniziando gli studi ginnasiali poi proseguiti nei probandati di Voghera e Montebello (Pavia), coronati dalla vestizione del santo abito ricevuto dal Fondatore Don Orione il 28 agosto 1932 a Tortona. Dopo l’anno di noviziato a Villa Moffa di Bra (Cuneo) con Don Giulio Cremaschi e i primi voti religiosi (15 agosto 1935) studiò la filosofia e liceo a Tortona Paterno (1935-37). Trasferito all’Istituto Divin Salvatore di Roma Sette Sale, frequentò il 1° biennio di Teologia alla “Gregoriana” (1937-39) seguito dal tirocinio, assistente e insegnante ad Anzio e a Velletri Colle Giorgi (1939-42). Preceduti dalla professione perpetua a Roma Sette Sale (25 ottobre 1942) riprense gli studi alla Gregoriana conseguendo la licenza in S. Teologia e ricevendo nel contempo il diaconato (19 giugno 1943) e il sacerdozio (31 ottobre 1943) nella Chiesa del Santissimo Nome di Gesù dal Mons. Luigi Traglia. Dopo l’ordinazione, anche a causa della guerra in corso, fu destinato capo assistente all’Istituto orionino di Roma Monte Mario per un anno e per un altro anno insegnante al “San Filippo Neri” del quartiere Appio. Finita la guerra fu nominato parroco abate della Parrocchia Santuario “Madonna del Mirteto” a Ortonovo (La Spezia) (1936-52). Dopo un anno di esperienza apostolica difficile a Genova Camaldoli (1953), fu nominato direttore dell’Istituto Sacro Cuore a San Severino Marche (Macerata) prodigandosi nell’educazione e promozione dei giovani fino al 1958, proseguendo con le stesse mansioni nel seminario minore di Finale Emilia (Modena). Dal 1964 al 1980 esplicò le sue doti sacerdotali, religiose e pratiche nelle attività orionine delle Marche: economo a San Severino Marche (1964-65); insegnante ai probandi di Fano – Villa San Biagio (1965-68); economo a San Severino Marche (1968-72); direttore a Villa San Biagio di Fano (1972-75); economo al “Gentili” di Fano (1975-80). Dal 1980 al 1999 passò alla comunità di Perolla – Massa Marittima (Grosseto) nell’assistenza e lavoro protetto ai diversamente abili, prima direttore (1980-90) poi economo (1990-99). Avendo superato gli 80 anni e sentendosi ancora utile fu destinato dai superiori cappellano dell’ONFS (Opera Nazionale Familiari Sacerdoti) a Piacenza fino al 2006. Con l’età avanzata e la salute malferma, fu trasferito nelle case di Genova Camaldoli (2006-14) e poi a Genova Castagna (2014-17) trovandovi l’ambiente fraterno e caritatevole oltre le cure mediche, che l’aiutarono nella lunga attesa dell’incontro con il Signore, nella preghiera e nel raccoglimento. Don Antonio lo ricordano di carattere sereno ma forte, sensibile, di pietà, sincero e fervoroso, di sacrificio, amante del lavoro manuale. Ricordava spesso che la fede e il fervore riscontrato negli incontri con Don Orione lo sostennero e lo stimolarono nelle prove e nella fedeltà alla vocazione e all’amore alla Congregazione.
Requiescat in pace!