Sabato Santo

veglia pasqualeIl Sabato Santo è un giorno “a-liturgico“, cioè privo di liturgie. Non si compie nessuna celebrazione, se non alla sera la grande veglia pasquale, che S. Agostino definiva “la madre di tutte le Veglie“.

E’ una veglia iniziata nelle tenebre, per celebrare il passaggio dalla notte al giorno, dalla morte alla vita. Si è preso avvio all’esterno della chiesa, dove il fuoco acceso ha simboleggiato l’inizio di una nuova creazione, una nuova e definitiva alleanza tra Dio e l’uomo. Da questo fuoco si è acceso l’unico cero pasquale, che è Gesù Cristo, e, nella processione di ingresso, le molte candele, hanno ricevuto la fiamma proprio da quel cero.

Così, dal buio si passati progressivamente alla luce. E’ così che l’intera chiesa può nuovamente esultare, con l’inno di lode al “nuovo Adamo” che nel fuoco ha purificato ogni umana colpa. Attraverso la Scrittura si è colta la fedeltà di Dio lungo tutta la storia della salvezza, dalla creazione narrata in Genesi sino all’evento definitivo di Gesù Cristo.

Nel simbolismo dell’acqua, dell’immersione e dell’emersione, è stato rappresentato con un segno sacramentale il passaggio vittorioso e definitivo dalla morte alla vita, al quale si è stati realmente resi partecipi con il battesimo.

L’aspersione con l’acqua in cui è stato immerso il cero pasquale: è stato significativo gesto della reale immersione di Cristo nell’abisso del peccato e l’emersione alla vita nuova, donata sull’umanità.

Con l’eucaristia è stata celebrata finalmente la Pasqua perenne. Il sacramento che, rinnovandosi ad ogni celebrazione, assicura la costante presenza del Risorto.

Ora di fronte a noi la Pasqua in pienezza, nei suoi quattro elementi: il cero, il fonte battesimale, la croce e il pane eucaristico.

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