2 febbraio: XXII Giornata mondiale per la Vita Consacrata
Sacerdozio: fiore di divina carità (Don Orione)
“Abbiamo accolto, o Dio, la tua misericordia in mezzo al tuo tempio. Come il tuo nome, o Dio, così la tua lode si estende ai confini della terra: di giustizia è piena la tua destra” è l’antifona tratta dal Salmo 47, 10-11 che introduce la celebrazione della Presentazione del Signore al Tempio, 22à giornata mondiale della Vita Consacrata ringraziamento e preghiera per il dono delle vocazioni. «Viviamo un momento della storia umana bisognosa di un senso vocazionale della vita – sottolinea il Cardinale De Aviz, Prefetto della CIVCSVA -. A noi serve un progetto, una fonte di senso esistenziale, carico di gioia e di speranza. Noi consacrati fin dall’esperienza battesimale, inseriti nella vita di Dio e nella sua famiglia, la Chiesa, siamo eredi del patrimonio vocazionale e carismatico della Chiesa e sentiamo la gioia e il dovere di custodirlo e promuoverlo». Celebrare la Giornata Mondiale della Vita Consacrata è occasione di festa, di impegno e di impetrazione al Signore per il dono di nuove vocazioni che rinnovino il volto della Chiesa e del mondo, che annuncino la gioia del Vangelo e l’amore di Dio che da’ senso all’esistenza. In questo Anno della Carità, riprendiamo in uno scritto di Don Orione quanto Spirito di orazione dobbiamo avere tutti noi per chiedere numerose e sante vocazioni. “Senza la carità non avremmo né gli Apostoli, né i Martiri, né i Confessori, né i Santi. Senza la carità non avremmo il Sacerdozio, che è missione e frutto insieme e fiore di divina carità. E’ lo spirito di Dio, che è spirito di celeste carità, che deve portarci a curare nei giovani le sante vocazioni religiose ed i futuri sacerdoti, perché tante scuole, tante rinnovazioni di anime di popoli e di opere non fioriscono che per il Sacerdozio e per la vita religiosa”.