Pasqua del Signore
In questo giorno santissimo la Chiesa esprime la sua gioia per la Risurrezione di Gesù, il Signore, e professa la sua fede in Lui che vive, al di là della morte. Ogni uomo e ogni donna possono impegnarsi per diffondere una nuova cultura della vita, perché Cristo, nostra Pasqua, è risorto! L’aurora più sfolgorante della storia poggia su un’assenza significativa che sembra negare una presenza essenziale. Tutto questo evidenzia come senza di Lui siamo poveri di verità, mendicanti di infinito, segnati da debolezze esistenziali. Solo la sua risurrezione mette in atto le vertigini che ci immettono nella nuova storia dell’umanità. Solo la sua presenza ci dona la “libertà” necessaria per annunciare l’evento pasquale fino ai confini della terra. Solo la Pasqua ci libera dalla codardia dei pusillanimi nello spirito. La Pasqua è, per ogni cristiano, l’inizio del pellegrinaggio al sepolcro vuoto. La risurrezione è un evento che vorremmo vedere, possedere… mentre rimane avvolto nel mistero. Celebrando la Pasqua si impara come diventare cristiani sia diventare pienamente uomini. Si percepisce, infatti, che la nostra vita è una storia d’amore. Lasciandoci chiamare dal Risorto e lasciandoci amare da Lui si va oltre i nostri calcoli e si entra nello spazio inedito della vita, dell’amore, della gloria. Oggi è il “dies Domini”, il vero giorno di Cristo risorto. Il giorno del passaggio di Dio in mezzo agli uomini che ridona vita. Celebrare con fede e impegno la Pasqua ci porla a riconoscere il bisogno di riportare dentro questo evento di vita la storia dell’uomo perché si rigeneri, si apra all’inedito e renda possibile la novità della vita risorta.