15 dic: Elevazione Spirituale in musica al Santuario
Lo splendido Santuario della Madonna della Guardia ed una considerevole affluenza di pubblico, hanno fatto da cornice domenica 15 dicembre scorso alla Elevazione Spirituale in musica “Et Verbum caro factum est et habitavit in nobis”, ovvero “Parola e suoni in preparazione al Santo Natale”.
Il programma musicale ideato da Enrico Vercesi, Maestro di Cappella della Basilica, è stato proposto dai due cori affidati alla sua direzione, la “Corale San Luigi Orione” di Tortona e la “Schola Regina Pacis” del Santuario Madonna del Perpetuo Soccorso di Scorzoletta (PV); non è la prima volta che il gruppo unito, circa più di cinquanta cantori, si trova a cantare insieme. Questo progetto comunitario è infatti partito lo scorso settembre con la partecipazione al Convegno Nazionale delle Scholae Cantorum in Vaticano e culminato con l’Udienza del Santo Padre, Francesco, in Aula Paolo VI; è poi proseguita a Milano, nelal Basilica di Santa Maria della Passione il 05 dicembre, ed il giorno della Immacolata Concezione, in occasione del Solenne Pontificale presieduto alla “Guardia” dal Vescovo Diocesano Vittorio Francesco Viola. Per il terzo anno consecutivo, la sola “Schola Regina Pacis” ha inoltre cantato in Cattedrale il solenne inno “Akathistos” la sera del 07 dicembre nella Solenne Veglia presieduta sempre dal Vescovo Vittorio.
Oltre ai due cori, domenica scorsa, ad arricchire l’organico musicale era inoltre presente un flauto ed un quartetto d’archi, embrione di un costituendo gruppo strumentale stabile, ed il quartetto vocale dei solisti della Cappella Musicale, formato nell’occasione da Desirée Pappagallo (Soprano), Isabella Di Pietro (Alto), Luca Dellacasa (Tenore) e Marco Grattarola (Basso). All’organo il Maestro Alberto Do, Organista Titolare della Basilica.
Presenti, tra gli altri, il Rettore del Santuario e Parroco di San Bernardino, Don Renzo Vanoi, il Parroco della Cattedrale, Don Claudio Baldi, molti religiosi della Comunità Orionina ed il Vescovo Mons. Viola che ha proposto i due momenti di intensa riflessione: la prima attraverso alcuni testi tratti dal primo presepe vivente realizzato da San Francesco a Greccio; la seconda una meditazione sul profondo significato della nascita di Cristo, Creatore che si fa creatura, in un mistero di inaudita e sorprendente comunione con gli uomini.
Il repertorio eseguito ha previsto i seguenti brani: O Magnum Mysterium (Tomas Luis da Victoria, 1548-1611), Fuga BWV 577 (Johann Sebastian Bach, 1685-1750), “Suite di Natale” per flauto, archi, soli, coro e organo (Enrico Vercesi, 1972), “Pastorale” dall’opera n. 12 (Oreste Ravanello, 1871-1938), Natum vidimus (Joseph Ignaz Schnabel, 1776-1831, In dulci Iubilo (Dietrich Buxtehude, 1637-1707, Preludio e Fuga II op. 37 (Felix Mendelssohn B., 1809-1847), Dormi, non piangere (Lorenzo Perosi, 1872-1956), Cantate al Signore (Ivo Meini, 1935-2017).
Di particolare rilevanza, come sottolineato dallo stesso autore in fase di presentazione, la “Suite di Natale” di E. Vercesi, un cantata per flauto, quartetto d’archi, soli, coro e organo, in tre parti, composta e presentata nel 2002 a Norfolk, Stati Uniti, nel periodo di servizio presso la Holy Trinity Catholic Church. L’opera è stata poi eseguita in varie circostanze in Inghilterra, Italia, Olanda, Germania, USA e Portogallo ma non è più stata riproposta e diretta dal Maestro Vercesi, fino a questa serata, a quasi diciotto anni dalla sua prima realizzazione; nella prima parte, l’Annuncio, vi è il tema della strumentale della “promessa” ed il dialogo tra l’angelo Gabriele e Maria, come proposto dal testo dell’evangelista Luca. La seconda parte, l’attesa, comprende i testi del “Rorate coeli” (un trittico ostinato per soprano, flauto e violino) ed il corale sul tema gregoriano “Veni Emmanuel”; nella terza parte, la nascita, dopo il “Qui propter nos homines” cantato dal coro (il testo è interamente preso dal Credo della Messa), vi è l’esplosione del canto del “Gloria” che conduce al finale, “Alleluia”, cantato sul tema iniziale della promessa, quasi a simboleggiare la chiusura del cerchio, ossia la realizzazione del progetto del Padre attraverso la discesa del Figlio.
Il programma è stato così strutturato come un percorso che, attraverso la scelta oculata di musiche e testi, ha attraversato in maniera trasversale i misteri dell’Avvento e del Natale, dalla Annunciazione fino alla natività del Signore; la serata si è poi chiusa, in modo alquanto suggestivo, con il canto del “Salve Mater Misericordiae” di Oswald Jaeggy, intonato mentre tutti gli esecutori in cammino salivano le scale, portandosi al tempietto del Santuario e rendendo così omaggio a Maria, Madre di Dio e della Chiesa Intera.
Con questa iniziativa, parte un progetto della Cappella Musicale del Santuario a lunga scadenza, che prevede la sottolineatura musicale dei principali momenti forti dell’anno liturgico, sempre sotto forma di Elevazione Spirituale in Musica; archiviati i primi 45 anni di attività, sempre pronti ad accogliere nuovi Cantori desiderosi di condividere l’esperienza del canto liturgico, sta per aprirsi un nuovo anno di nuove interessanti iniziative e nuove sfide, prima fra tutte il canto delle parti corali del “Passio”, in occasione della prossima Domenica delle Palme.