Convegno dei giovani e operatori pastorali orionini per i 125 anni dall’Apertura del primo Oratorio

presentazione-standard1Splendere come astri nel mondo

Domenica 2 aprile si è svolto a Tortona un Convegno per i giovani e gli operatori pastorali delle Parrocchie orionine italiane per ricordare i 125 anni dall’apertura del primo oratorio (per approfondimenti http://www.messaggidonorione.it/articolo.asp?ID=1068). Un appuntamento preparato da tempo che ha voluto ricordare questo “primo germoglio” nato proprio nella sua terra. Già da sabato pomeriggio, grazie alla guida di volontari orionini di Tortona, molti giovani hanno potuto visitare i luoghi di Don Orione e non solo, anche la città che il santo fondatore definì “terra della mia gioia e del mio pianto!”. Tortona è stata “invasa” da tanti giovani! E’ bello che diversi passanti si siano chiesti: chi sono questi giovani, da dove vengono? Ma del resto non potevano passare inosservati visto che oltre ai vari manifesti sparsi per la città e negli avvisi, indossavano una maglietta con il logo di don Orione. Una bella iniziativa che ha favorito un approfondimento nella terra natale delle opere del santo Luigi Orione per coloro che prestano il loro servizio nelle diverse realtà in Italia. I giovani si sono ritrovati presso il Palazzetto dello Sport per vivere una giornata di festa che aveva come tematica: “Splendere come astri nel mondo” e gli operatori pastorali, presso l’Auditorium del Centro “Mater Dei” si sono messi in ascolto del prof. Ezio Aceti sul tema “la vocazione della Famiglia” con spunti di riflessione molto pratici ed utili per l’oggi, in particolare nella relazione tra genitori e figli. A mezzogiorno presso il Palazzetto la celebrazione della Santa Messa presieduta dal direttore provinciale don Aurelio Fusi. Dopo un momento di fraternità nella condivisione del pranzo al sacco per i ragazzi e un buffet per gli operatori presso il Mater Dei, ci si è ritrovati in Santuario attorno all’Urna di San Luigi Orione dove il rettore don Renzo Vanoi ha rivolto un saluto ed un arrivederci, invitando tutti a tener sempre alto il nome di don Orione nelle opere in cui si presta servizio, con tanta generosità e tanto amore. Ognuno è poi ritornato nelle proprie realtà carico di quella energia spirituale che ha respirato perché solo il bene conta e come ci insegna San Paolo “Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna”. 

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