28 apr: Celebrato il Giubileo dei religiosi e religiose – AUDIO conferenza don Achille Morabito
Sabato 28 aprile, è stata celebrata la giornata giubilare della vita consacrata nell’anno centenario della carità che ricorda il voto che fece San Luigi Orione per la costruzione del Santuario. Numerosi sono stati i religiosi e religiose presenti per questo importante evento formativo e spirituale. La giornata è iniziata con la relazione di Don Achille Morabito dal tema: “Ai giovani, parlate e pensate col cuore”. Una riflessione incentrata su alcuni importanti verbi: accostarsi, ascoltare, accompagnare ed attendere soprattutto saper attendere senza mai dimenticare che ‘né chi pianta, né chi irriga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere’.
AUDIO CONFERENZA (Don Achille Morabito)
Don Achille ha ricordato inoltre il Sinodo dei Vescovi nel prossimo ottobre e tenendo presente questo avvenimento e quanto il Papa detto ai consacrati ha condiviso alcune riflessioni alla luce degli scritti di Don Orione. In conclusione a richiamato brevemente una riflessione di Giovanni Cucci, gesuita professore di psicologia, sul tema dell’educazione ed alcuni passaggi dell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia. Terminata la relazione, i presenti si sono recati davanti alla Porta Santa della Basilica per entrare e ricevere grazia e misericordia. Con la recita del Credo processionalmente si sono recati all’altare per la Celebrazione Eucaristica presieduta dal delegato diocesano per la Vita Consacrata, Don Sesto Falchetti. Nell’omelia il sacerdote orionino ha posto l’accento sull’importanza dell’amore ai fratelli ed al prossimo. Senza di questo non possiamo ereditare la vita eterna e collegandosi al Vangelo odierno nel quale Filippo pone la domanda “Signore mostraci il Padre e ci basta”. Al termine i presenti hanno vissuto un momento di fraternità. Una giornata ricca di preghiera ma soprattutto di fraternità e l’augurio per tutti i consacrati per il loro cammino e per le loro attività nella vigna del Signore lo vogliamo trarre dal Salmo 132 “com’è bello e gioioso che i fratelli vivano insieme”.